Questa mattina, all’alba, sono rientrato alla baita. Sono stato lontano per molto tempo e questo posto mi mancava.

Nel corso dell’ultimo anno sono accadute molte cose. Alcune piacevoli, altre spiacevoli. Diciamo che non è stato un periodo sereno, soprattutto per quanto riguarda la gestione della pandemia Covid-19. Non mi riconosco più in questa società, nei politici che ci rappresentano e nei valori che vengono trasmessi. Magari ne racconterò dopo o nei prossimi giorni.

Ieri sera ho caricato tutti i bagagli nell’auto. Nelle scorse settimane ho pianificato attentamente cosa portare, sia per risparmiare spazio ed ridurre i viaggi, sia per evitare di trovarmi sprovvisto delle cose indispensabili. La mia intenzione era quella di salire in baita e di restarci il più a lungo possibile. Ho bisogno di staccare. Ho la necessità fisica e mentale di ritrovare me stesso e di allontanarmi da questo mondo che fatico a comprendere e riconoscere.

Ho deciso per un nuovo approccio alla vita: minimalista.

Minimalista significa ridurre il superfluo, concentrarsi sulle poche cose essenziali, su ciò che si ritiene indispensabile e, soprattutto, solo su ciò che fa star bene. Il mondo è fatto di energia, la vita è energia. Noi siamo energia. Ci sono persone, cose, comportamenti che assorbono energia, altre che ricaricano. Penso sia giunto il momento di ridurre i consumi e di staccare la spina a tutto ciò consuma inutilmente la mia energia. Questo luogo magico di montagna mi permetterà, almeno questa è la mia speranza, di ricaricarmi e rigenerarmi. Quando sarò bello carico potrò forse donare la mia energia in esubero ad altri. Vedremo.

Purtroppo ho dovuto lasciare il defender molto in basso, lontano dalla casa, perché nei giorni scorsi ha nevicato. Sulla strada c’erano solo pochi centimetri di neve, ma sotto questo sottile strato bianco c’era una lastra di ghiaccio. Non mi sono fidato di sfidare la sorte, nonostante il fuoristrada. Sui prati la neve si sta sciogliendo velocemente ed i sentieri e strada la forestale diventano in questo periodo dei veri e propri torrenti. Di giorno la neve sciolta li riempie di acqua La notte le temperature che scendono ancora sotto lo zero ghiacciano tutto. E’ stata davvero dura portare tutti i bagagli e le provviste dall’auto alla baita. Ho fatto quattro viaggi e se qualcuno mi avesse visto, mi avrebbe pensato uno sherpa himalayano. Argo si è divertito come un pazzo, correndo nei prati, seguendo con il naso a terra tracce misteriose ed evitando accuratamente i tratti ghiacciati.

Il prato esposto al sole davanti alla baita è quasi privo di neve. Rimane la neve, residuo dell’inverno, nei lati più in ombra o a ridosso del bosco. La natura è ancora dormiente, la primavera è un po’ in ritardo quest’anno. Non ci sono ancora fiori e non si vedono gemme sui rami. Sarà divertente, quest’anno, assistere all’arrivo della bella stagione, come spettatore della natura che esce dal letargo autunnale e rinasce.

Ora ho fame. Vado a prepararmi qualcosa per la cena. A presto.

Write A Comment