Ieri sera sono uscito a leggere, dopo aver cenato. Ho spento tutte le luci, ho preso una trapunta e mi sono sistemato sulla sdraio all’esterno. Argo è saltato a bordo e si è accovacciato tra i miei piedi. Nel buio più assoluto. In alto solo la luna e migliaia di stelle. Dal bosco provenivano strani rumori e versi, quelli che io scherzando chiamo “di uccelli tropicali”, mentre dal prato arrivava uno stridio costante di grilli e di cicale (..credo).
Per leggere, oltre ai libri cartacei, utilizzo un lettore, più grande dei classici lettori amazon, uno di quelli che ti permette di leggere qualsiasi formato e non solo quelli .mobi di amazon. Permette inoltre, con la sua penna, di scrivere delle note, di prendere appunti o di scrivere testi. Da quando sono in baita ho ripreso a scrivere. Due racconti che sono ben delineati nella mia testa ma che fanno fatica a spostarsi sulla carta. Arriverà anche il loro momento. C’è sempre un momento appropriato. Forse li pubblicherò mano a mano su queste pagine. Potrebbe essere un’idea.
La notte in montagna è incredibile. I buio è proprio buio. La notte proprio nera. La luna in cielo oggi è quasi piena, credo siamo prossimi al plenilunio. Le stelle sono tantissime e più fermi lo sguardo su un determinato punto, più appaiono nuove stelle, sempre più piccole, sempre più luminose, sempre più vicine le une con le altre.
Con il dito ho iniziato a unire idealmente le stelle più luminose, cercando di comporre i segni zodiacali. Riesco facilmente a riconoscere il carro maggiore e quello minore. So individuare la stella polare, ma le costellazioni proprio non le conosco. Vedrò di documentarmi.
Mentre univo le stelle ho pensato alla vita. La serata, la notte, l’atmosfera, la luna e le stelle mi hanno spinto a pensare al senso della vita. Credo che per tutti noi esista un fine ed un senso. Un’essenza umana che dobbiamo raggiungere e completare.
Le scelte che ciascuno di noi compie nel corso della sua esistenza ci portano a percorrere una strada, a noi ignota, che conduce ad una meta. Ci porta a diventare ciò che dobbiamo diventare, ad essere ciò che siamo. All’ideale di persona che ognuno di noi è. E, badate bene, il risultato potrebbe anche non essere buono, bravo, bello e piacevole. Come esiste il bene, esiste il male. Senza il brutto non potremmo distinguere il bello.
I pensieri di ieri sera mi hanno portato al concetto dell’io, dell’essere, alle grandi domande delle vita ed alle conseguenti risposte. Non sempre siamo consapevoli di ciò che siamo e di ciò che sappiamo. E questa inconsapevolezza è il frutto della paura e dell’incertezza , che ci porta magari a sentirci smarriti, a pensar di non saper trovare la strada giusta. Come sapere la strada giusta se non si conosce la meta finale? Probabilmente questo è il senso della vita. Percorrere una strada sconosciuta senza sapere dove ci porterà. Ma con la speranza e la credenza che esista un traguardo. Per ciascuno di noi.
Quindi, non credo esista una strada giusta. La vita è fatta di scelte e di bivi. Ogni decisione ci porta a percorrere una via diversa, che implica gioie e dolori, certezze ed incertezze. E tante sfide. Qualcuno di noi sembra riuscire a trovare sempre le giuste risposte. Altri sembrano bloccati o sempre indecisi. Ripeto, non credo ci sia una strada migliore di altre. Unicuique faber fortunae suae, dicevano i latini. Ma voglio pensare che la meta sia predefinita per ciascuno di noi. Mi piace pensarlo. Mi piace l’idea di un percorso che ogni persona di crea e che alla fine, forse, porterà a raggiungere l’obiettivo, ad essere sé stessi, a sentirsi realizzato ed in armonia con se stesso.
Unendo le stelle pensavo ai bivi della vita. Ognuno è libero di decidere la propria strada. Potrà rivelarsi lunga, breve, ripida, facile o piena di ostacoli. Ma ciò che conta è non aver paura di percorrerla, non aver timore di iniziare a camminare. E’ bello pensare che alla fine, comunque vada, si arriverà alla propria meta. La vita è un percorso, costellato di bivi. Ogni bivio permette di scegliere percorsi diversi, sconosciuti a priori. Ed anche questo è il bello della vita, questa sensazione di non non sapere mai ciò che ti aspetta dopo.
E lungo il percorso ciascuno di noi riempie lo zaino di esperienze. Quelle belle sono leggere e lo rendono leggero. Quelle brutte lo appesantiscono. A volte i percorsi si rivelano tortuosi e duri. Alcune volte si deciderà di tornare indietro e di tentare un’altra via. In quei momenti ci si domanda quale sia la strada giusta. Si è smarriti. Si prova un senso di sconfitta. E ci si riempie lo zaino con dei massi. Credo tuttavia che dentro di noi ognuno abbia la risposta. Sono risposte già scritte, sono nella nostra coscienza, escono sotto forma di idee, sentimenti e convinzioni. Sono il grillo parlante di pinocchio.
Formano il nostro carattere e le nostre attitudini. Può essere difficile riuscire a leggere ed interpretarle, ma ci sono. Tutti le abbiamo. E sono le risposte alle nostre domande.
Possiamo anche sbagliare strada, ma non dobbiamo fermarci mai. Prima o poi completeremo il tragitto, scegliendo di volta in volta ad ogni bivio e superando tutti gli ostacoli che troveremo. E la meta sarà raggiunta senza conoscerla, ma arriverà un momento in cui ci si accorgerà di averla raggiunta. E si potrà partire ancora per una nuova sfida. Con uno zaino più leggero e pieno solo di cose utili.
E nello zaino avremo ciò che siamo. E le cose più pesanti potranno alleggerirsi aiutando gli altri con le nostre esperienze, condividendo le proprie emozioni ed aiutando gli altri ad andare avanti. Non serve indicare il bivio. Basta solo spronarli a non fermarsi, a continuare il proprio cammino, senza paura di sbagliare.
Quando mi sono svegliato avevo freddo e la sdraio era umida. Argo era in mezzo al prato. L’ho chiamato e siamo rientrati a dormire, non prima di aver salutato la luna e le stelle.