Da qualche anno qualcosa è cambiato. Nell’aria, nella gente, nelle persone, nelle loro teste. Nei loro comportamenti.

Vedo rabbia, rancore, egoismo. Sento rassegnazione e percepisco delusione. Un patto è stato tradito. L’accordo, il tacito accordo che da tempi immemorabili vigeva tra le persone. Tra le persone e lo Stato. Quello che era alla base del benessere, della collettività. Quello che ti faceva sentire fiero di andare a votare, di essere italiano, di andare all’estero orgogliosi di essere nati nella penisola. Nel bel paese. Che fine ha fatto il Bel Paese?

Uno stato non esiste senza un popolo. Ed un popolo non esiste senza persone. Non riesco a vederne, Vedo solo tanti individui, egoisti, affaccendati, criceti sulla ruota, senza ideali, senza idee. In preda a futili desideri di apparire, di osteggiare, di primeggiare per quanto si ha, dimenticando che dovrebbe invece essere fondamentale quello che si è. Perché quello che si è genera ciò che si fa, come ci si comporta.

Ci stanno fregando, anzi, ci hanno già fottuto. Hanno creato una società malata, di schiavi, di persone che ragionano come delle macchine, di uomini persi, privi di valori, incapaci di pensare da uomini. Si è persa la socialità, l’altruismo ed il benessere. Si è persa l a capacità di provare pietà, il gusto di aiutare gli altri, la bellezza di gioire, di ridere, di scherzare. Il senso della vita.

Ci è stato rubato. Rubato da una società troppo tecnologica, che corre veloce e diritta verso un uomo-macchina. Per poi lasciare l’uomo e rimanere macchina.

Siamo automi in un mondo distopico. Sporco, bugiardo e senza valori. Perchè i valori che ti stanno inculcando non sono valori. Sono slogan. Sono finte credenze frutto di una propaganda che nutre il profitto. Uno stimolo alla concorrenza spietata. Mors tua, vita mea.

Si vive sui social un’esistenza frivola e vuota. Tutti giudicano, tutti sentenziano e tutti sanno tutti di tutto. E’ tipico di chi non sa nulla. Ed è convinto di sapere. E non comprende di non sapere proprio nulla.

Che brutto mondo. Che pessima società. Che futuro nero. Dove il popolo è una massa di pecore belanti ed inutili. Senza alcuno scopo. Prive di un pensiero proprio e di elaborare una visione futura.

Ma che fine ha fatto il nostro paese?

Dove siamo finiti? dove ci siamo persi?

Sento gente dare importanza a cose futili. Materiali ed inutili. Cose che durano il tempo di uno spritz. Abbiamo perso il senso della misura. L’umiltà di essere uomini. Ci hanno condannato all’inutilità, costretti a lottare per battaglie inutili, prive di senso e senza futuro. La parità di genere, il cambiamento climatico, la co2 mortale, il virus pandemico, la democrazia, la guerra e le armi. A che pro?

Il profitto. Il grande profitto di quei pochi che tirano le file delle marionette. Poveri, piccole meschine ed inutili marionette. Incapaci di alzarsi senza un filo che le solleva. Ma che tristezza.

Vorrei scendere. Se questo treno in corsa rallentasse, invece di correre sempre più veloce, fino allo schianto.

Invece che scendere, salgo. Salgo in baita. Mi siedo all’aperto, respiro il bosco, sento gli animali. Penso che non serve a nulla sfogarsi. Ma trovo che sia confortante averlo capito. Aver capito che siamo un mondo in declino, dove l’etica si è persa. Dove la pietà e l’umanità sono parole sconosciute.

Sto qui. Seduto al freddo. Respirando l’aria del temporale. Osservando i lampi dietro le montagne. Sperando che la tempesta possa lavare questo schifo. Mi fa male vedere tanta crudeltà. Tanta stupida indifferenza. Tanto infinito egoismo. Mi fa male non vedere empatia e voglia di voler bene agli altri. Chiunque essi siano. Buonanotte a chi ancora pensa.