Ieri mattina mi sono alzato molto presto, che ancora il sole non era spuntato. Il cielo verso ovest si stava colorando di un azzurro chiaro mentre tutto il resto era ancora buio. Nel bosco gli uccelli salutavano l’alba e la sensazione di pace di quei minuti era davvero strabiliante.
Mi sono vestito in fretta, ho infilato le scarpe da trekking e mi sono avviato con Argo verso il fondo della valle, oltre i prati, oltre il bosco, dove il sentiero si inerpica verso le cime, dove gli abeti iniziano ad essere rari e i boschi diventano prati.
Ho visto il sole sorgere da dietro le cime. In realtà sono stato io a salire per vederlo oltre il profilo delle montagne. In basso la valle era ancora al buio, mentre da lassù potevo ammirare il sole ed il chiarore del giorno che arrivava.
Mi sono seduto a riposare. Ad ammirare il mondo. A contemplare la bellezza di quanto abbiamo e di quanto, spesso, non ci rendiamo conto di avere, sempre presi ed assorbiti dai nostri pensieri, dai nostri lavori e dalle nostre inutili preoccupazioni. Ogni tanto è necessario prendersi uno spazio di tempo tutto per se. Provare ad isolarsi dal resto del mondo, lasciarlo correre mentre noi rallentiamo. E rallentando possiamo dare importanza alle cose che davvero contano.
Seduto sul pendio, al sole, con il cielo azzurro sopra, la valle sotto ed il sole in fronte, mi sono rilassato ed ho pensato che per essere felici è indispensabile stare in pace con sè stessi. Per farlo bisogna capire chi si è, cosa si vuole e ciò che si vuole essere. Quando tutto questo si allinea, arriva la serenità ed il benessere. Arriva quello stato di grazia che ci permette di vedere tutto il bello che ci sta attorno. E che rende insignificanti i problemi e le scocciature. Tutto diventa insignificante, tutto diventa risolvibile, tutto diventa chiaro.
Ieri mattina mi era tutto chiaro. Ho capito che sono le emozioni quelle che ci rendono persone vive. Che sono i sentimenti, le speranze, i ricordi, che ci aiutano a superare le difficoltà e ad affrontare con coraggio tutte le paure. E chi non ha paura? Io ho paura, capita, ogni tanto. Ma le paure si affrontano con coraggio ed una dopo l’altra svaniscono nel nulla. Ma bisogna avere coraggio. Ed essere pure un poco incoscienti. O, meglio, fiduciosi, certi che prima o poi, tutte le cose si sistemano. Perchè la vita che pensiamo e crediamo di costruire è fatta di episodi che non possiamo in realtà controllare, programmare o pianificare. E per andare avanti sereni, bisogna pianificare meno ed essere coraggiosi. Essere fiduciosi che le cose andranno sempre bene. Perchè il percorso di ognuno di noi è probabilmente già scritto. Il punto di arrivo è là che ci aspetta. Non si sposta. Sta a noi scegliere il percorso per arrivarci. Ma, statene certi, prima o poi ognuno di noi ci arriverà. Ma non conterà il punto di arrivo, quanto il percorso fatto lungo il cammino.
E quello che conta è smettere di cercare. Quando riusciamo a farlo, ciò che ci serve arriverà puntuale.
Perchè la meta è importante soltanto per chi cerca. Mentre per chi trova è importante il cammino.
Questo ho pensato mentre stavo sdraiato al sole, sulle mie montagne, una fresca mattina di settembre, davanti ad un cielo azzurro e con il calore del sole che mi scaldava il viso.
Ho deciso di smettere di cercare, di vivere il momento. E di godermelo tutto.
“Andiamo Argo, si torna a casa”.
E domani scoprirete che avevo ragione.