Questa mattina mi sono svegliato ed era tutto bianco. Che spettacolo!

Ieri sera, verso le dieci, ha iniziato a piovere. Ero seduto sulla mia poltrona, immerso nella lettura, quando ho iniziato a sentire la pioggia. Le gocce di pioggia sono molto rumorose quando cadono sul tetto in legno e sulle parti in lamiera come il camino e le grondaie. Un suono secco, ritmico e molto particolare. Mi fa stare bene. L’ho sempre amato, perché mi ricorda quando ero bambino ed attendevo con ansia la fine dei temporali estivi. Ascoltavo le gocce, con attenzione, cercando di capire quando la pioggia iniziava a calare. Poi nel corso della nottata le gocce si sono fatte più silenziose e leggere, mentre guardando fuori tutto era avvolto in un una nuvola bianca. Spettacolo.

Poche ore prima, uscendo per caso all’esterno per vedere come si spostavano nel cielo le nuvole, ho visto una volpe che camminava nel prato. Mi ha visto pure lei e si è fermata un attimo. Ci siamo guardati, entrambi fermi. Le ho detto “ciao, stai tranquilla, questa è casa tua, buon viaggio”. Lei mi ha guardato, ha annusato l’aria e con calma è ripartita, silenziosa e pacifica come era arrivata. Ogni pochi passi abbassava il naso a terra, ma sembrava decisa e diretta verso il bosco. Era bellissima, non tanto grande, con il musetto bianco appuntito,  due occhi neri e piccoli, un folto pelo rossiccio ed una coda grande, splendida, quasi sproporzionata. Che spettacolo, pure questo.  Argo era dentro, che dormiva sul tappeto accanto alla stufa. Chissà cosa avrebbe fatto se si fosse accorto dell’ospite che passava sul prato. Probabilmente l’avrebbe rincorsa e l’avrebbe spaventata. Per fortuna in questi giorni è un cane pigro. E’ pigra pure la gatta. Sono quasi certo che abbiano percepito già da parecchie ore il cambiamento del meteo, quasi annusassero in anticipo il brutto tempo in arrivo. Mi piace pensarlo.

Questa mattina lo strato di neve ha coperto i prati e gli alberi. La neve è splendida, rende tutto magico, ovattato e più bello. Il cielo è grigio chiaro e le nuvole sono basse sulle montagne. L’aria è ancora umida e odora di neve. Non voglio vedere le previsioni, ma spero che questa perturbazione porti altra neve e che magari questa sera possa rincorrere sul prato i fiocchi di neve che scendono volteggianti, cercando di mangiarli al volo. Un vecchio gioco che faccio da sempre, fin da bambino, e che ho trasmesso alle figlie.

La neve rende ancora più magico questo posto. Il mare d’inverno è malinconico, specie nei luoghi di villeggiatura, che si svuotano fuori stagione ed appaiono desolati. La montagna è bella sempre, in tutte le stagioni. Si, lo so, è vero, parlo da montanaro, sono imparziale. Ma scrivo ciò che penso. E credo che le nevicate ed il paesaggio innevato rendano tutto bello. Se non fosse così, Babbo Natale avrebbe deciso di vivere ai caraibi e di consegnare i regali con la barchetta trainata dai delfini, no? No. Infatti, ha deciso di stare al fresco e di utilizzare la slitta e le renne.

Una cosa che adoro dell’inverno è lo stare al caldo quando fuori è freddo, quella sensazione di tepore vicino, magari vicino alla stufa accesa, oppure sotto al piumino, consapevoli che spostandoci solo di pochi metri la temperatura è fredda. Una sorta di zona di confort termica. E’ bello cenare al caldo, poi spostarsi nella casa fredda, raggiungere il letto e rintanarsi sotto al piumino. Ed attendere che le piume facciano il loro compito, scaldando a poco a poco l’intero corpo. A volta ci si aiuta scalciando con le gambe sotto al piumini, per scaldare il posto. Come se funzionasse. Altre volte aiuta un thè caldo, prima di andare a dormire, magari allungato con della grappa. Queste si che sono sensazioni. Queste sono le vere gioie per le quali vale la pena vivere.

 

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