Questo post è stato scritto, cancellato, riscritto, di nuovo cancellato ed ancora riscritto almeno una decina di volte. Non andava mai bene. Perchè l’argomento di cui vorrei scrivere è potente ed impegnativo. Perchè, in fin dei conti, vorrei parlare di una cosa che è un mistero e della quale non mi sento preparato.

Se non conosci l’argomento, taci ed ascolta. Approfitta per imparare il più possibile. Fai domande. Per il resto, fai silenzio”. Questo è sempre stato uno dei miei mantra.

Eccomi di nuovo in baita. E’ arrivato settembre che si porterà via gli ultimi scampoli di estate. Si riprende. Ognuno con la sua propria routine, ognuno a riprendere contatto con le cose che ha lasciato in sospeso. Lo farò a settembre. Chi non ha detto o pensato questa frase?  Per quanto mi riguarda, non sono bastate le ore in moto per farmi dimenticare quella meravigliosa creatura dei boschi. Lavinia.

Sarà davvero questo il suo nome? Esiste davvero o è il bizzarro frutto della mia immaginazione?

Ho pensato e ripensato tanto a lei. La vedo nitidamente, come se avessi davanti una foto. Vedo il suo viso ovunque. Ogni volta che nelle scorse settimane incrociavo una ragazza, riuscivo a vederci un particolare che me la faceva tornare in mente.  La sua immagine non mi ha mai lasciato. Nemmeno 4.000 km di curve. Tutt’altro. L’hanno rafforzata, resa chiara e limpida.  E credo sia stata solo un sogno.  Ormai ne sono quasi certo. Chissà cosa mi è passato per la mente quel pomeriggio.

Forse lei è il frutto di qualcosa che cerco da sempre. Quell’emozione dell’incontro magico, con la persona della tua vita. Quel brivido che da sempre raccontano poeti, scrittori, registi.  Quelle emozioni che si ritrovano nei testi delle canzoni, in cui, da sempre, l’amore la fa da padrone. E se anche il testo sembra parlare di altro, se sei attento, se leggi bene tra le strofe, sicuramente, parlerà di amore. Di gioia. Di sentimento. Di purezza. E di dolore. Perchè l’amore è tutto.  Ed il contrario di tutto. Azzera l’amore e ti ritrovi nell’odio. Ma annulla l’odio e ti ritroverai nell’amore. Tutti ambiscono ad innamorarsi davvero. A pochi accade. Anche perchè non è controllabile. Innamorarsi accade. Anche controvoglia.

Vorrei parlare di amore. Vorrei dire qualcosa di intelligente, di mai detto, di inedito e stupefacente sull’amore. Avrei tanto da dire, ma non so da che parte iniziare.

Credo che l’amore puro sia raro come vincere il primo premio alla lotteria con un biglietto trovato per caso sotto il tergicristallo dell’auto il giorno prima. “Cazzo, una multa” No, un biglietto della lotteria. Ma come è possibile? Chi l’ha messo? Chi se lo sarebbe mai aspettato? Chi cercherebbe mai un biglietto vincente sotto il tergicristallo dell’auto? Come è possibile che le cose migliori accadano nel momento in cui non si cercano?

E poi si ritorna in baita. Ed appoggiato sul bancone, vicino al lavandino c’è ancora quel sacchettino di erbe per tisana. E quello è reale. E quello non può essere frutto della mia fantasia. Esistono le streghe? che attorno alla baita esista un bosco popolato da maghe e fattucchiere? non ho mai sentito nulla del genere, anche se, ammetto, camminare in questo bosco alla sera ha un suo strano effetto. Sono luoghi particolari. Provo sempre una strana sensazione quando mi attardo la sera lungo i sentieri. Come di essere osservato. Come se qualcuno fosse nascosto e mi seguisse. Una strana sensazione provata molte volte.

Nel pomeriggio sono sceso in paese a fare un poco di spesa. In realtà avevo solo bisogno di uscire a vedere gente. No, dai. Confesso. Volevo cercare informazioni su Lavinia. Provare a cercarla. Dovevo trovarla. Non poteva essere il frutto della mia fantasia. Nessuno sa nulla. Nessuno la conosce. Nessuno l’ha mai vista.

Mi piace pensare alla storia dell’anima gemella. Si, forse si. La solitudine di questi anni mi ha reso pure romantico. Di anime gemelle ci scrisse Platone, ne riscrisse Goethe nelle sue “affinità elettive”. Platone nel Simposio parlò del mito delle anime gemelle, quelle persone separate alla nascita e destinate a cercarsi per tutta la vita. Goethe lo vedeva invece come un raro incontro speciale, che capita poche volte nella vita, tra individui che sono fatti per unirsi, compenetrandosi perfettamente, pur mantenendo ognuno la propria individualità e unicità. Incontri rari, unici e preziosi. Che in pochi avranno mai il piacere di avere.

L’anima gemella arriva da sola, se arriva. Non la si può cercare. Perchè lo si farebbe invano. Nessuno sa dove trovarla, quando trovarla e come sia fatta.  Si dice che l’alchimia di un incontro con l’anima gemella sia potente ed impossibile da non notare. Si dice che tutti quanti siano in grado di notare due anime gemelle che camminano vicine. Perchè tra le loro anime si instaura una potente unione a livello mentale, chimico, fisico, che coinvolge tutti i sensi. Che prende lo stomaco, il cervello, tutto il corpo. Si percepisce la complementarietà del tutto in uno. La necessità che due anime distinte si uniscano in una sola. Unione di sensi, unione di pensieri, azioni, sogni. Le due anime si riconoscono a pelle. E nulla può separarle. E tutti le vedranno, percepiranno quella magica unione. Sentiranno un’energia dirompente, capace di inondare di amore tutto e tutti. Non si possono fermare.

La mia anima gemella me la immagino come Lavinia.

Sidonio Apollinare scrisse questa frase: Animae duae, animus unus. Due vite, un’anima sola.

Prima o poi arriverà. Ne sono certo. Arriverà la mia anima gemella.

 

 

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