Il libro è una cosa, ma se lo apri e leggi diventa un mondo.

Leonardo Sciascia

Non ci si sente mai così nel mondo come quando si legge.

Quest’estate sto assaporando la solitudine. Mi ha colto e rapito lo scorso autunno; e da allora raramente mi ha lasciato solo. Se è successo, lo ha fatto solo per lasciare il posto ad alcune rare persone speciali. Si, gente di poca fede, anche nella mia vita ce ne sono.

La solitudine un poco alla volta ho imparato a farmela amica. Proprio lei, quella che tutti vedono come una disgrazia, come una cosa negativa, come la compagna infida che ti farà cadere nel buco nero della depressione. Che idiozie. Diffidate da chi teme la solitudine; sono persone che spesso hanno solo il timore di stare con sé stesse, di confrontarsi con i propri pensieri ed i propri timori.

Ho scoperto che la solitudine affrontata con un bel libro è speciale. E’ perfetta. E’ un’ottima compagna. Scrisse William Shakespeare: “odio coloro che mi tolgono la solitudine senza riuscire a farmi compagnia”. Aveva ragione, chiunque sia stato. Che forse, magari, aveva pure letto Seneca il quale sosteneva che la solitudine è per lo spirito ciò che il cibo è per il corpo, puro nutrimento. Il filosofo romano, il grande stoico, pensava inoltre fosse necessario ed opportuno alternare lo stare da soli allo stare con gli altri.  Da soli sentiremo il desiderio di stare con gli altri e quando saremo con gli altri sentiremo il desiderio di stare con noi stessi. Una meraviglia. L’eterna alternanza degli opposti. Un’altalena di sensazioni. Perchè non c’è solo il bianco ed il nero. In mezzo ci sono tutte le sfumature del mondo. E sono quelle che contano. Contano i punti di vista, le mille sfaccettature, la bellezza delle diverse opinioni, sensibilità e punti di vista. Brutto mondo quello di oggi, in cui la gente preferisce schierarsi, incapace di vedere le sfumature. Ma la gente è pigra. Ha smesso di pensare con la propria testa. Preferisce farsi dire dagli altri quale colore vedere, il colore della massa. Il bianco delle pecore.  Io amo i colori. Adoro le sfumature. Impazzisco di soddisfazione quando cambiando punto di vista o spostando la prospettiva scopro nuovi colori. Il solito bastian contrario.

Per quanto mi riguarda, ultimamente ho l’impressione – un azzardo arrogante, forse – di aver capito ed imparato come stare al mondo. Perlomeno, credo, penso di essere a tratti sulla strada giusta. E’ un percorso di saliscendi, tortuoso, che mi fa sentire molto viandante. Il mio luogo preferito è qui in montagna, in baita. Con Argo ed un bel libro. E le poche giuste belle speciali persone al mio fianco. A piccole dosi. Quando servono, come un cicchetto. Come la grappa, la sera, dopocena. Non voglio altro. Pace, calma, serenità ed un buon compagno di chiacchiere. Oppure un bel libro.

In questi mesi ho letto come un forsennato, molti più libri di quanti normalmente sono solito leggere. Che di solito sono davvero tanti, anche più libri in contemporanea, almeno un centinaio all’anno. La lettura mi aiuta. E’ il mio passatempo. Appena ho un attimo prendo il libro oppure il lettore di ebook, inforco gli occhiali – brutta cosa diventare vecchi – e leggo. Leggo. Leggo. Mi perdo nel mondo delle parole e delle lettere.

Da qualche anno ho scelto di staccarmi il più possibile dal telefonino, dal computer e, soprattutto, dalla televisione. Quella proprio non la sopporto. Non gradisco il mezzo in sé e proprio non sopporto ciò che ci viene trasmesso. Provate a spegnere la tv. Scoprirete che diventa naturale e bellissimo passare il tempo a leggere.

Quando leggo un saggio, la mente parte con mille collegamenti, tra argomenti diversi, con pagine lette su altri libri. Oppure ripenso a comportamenti o episodi visti o davvero vissuti. Cambiano prospettiva ed acquisiscono nuovi significati. I saggi aumentano le considerazioni. Fanno pensare e riflettere. Stimolano nuove visioni e differenti punti di vista.

Quando leggo un romanzo, invece, tendo a caderci dentro, nella storia. Mi immergo totalmente e la vivo in prima persona. Mi appassiono e provo le sensazioni dei protagonisti. Mi immedesimo come se la storia la stessi vivendo io. Capita di ridere. Capita di commuoversi e piangere. Capita di emozionarsi. Capita di eccitarsi leggendo brani erotici. Altro che film porno. I libri sono emozioni. Se noi siamo i nostri pensieri, leggere ci permettere di vivere nuove vite, semplicemente immaginando le scene descritte a parole su carta. Succede di sentirsi nuove diverse persone che fanno differenti cose in differenti luoghi. Solo con il pensiero. Tutta fantasia.

Non tutti amano la lettura e solo una parte di questi finiscono rapiti dalle storie. La cosa più bella è quando trovi un tuo simile, che magari ha letto e ama gli stessi libri. Perchè improvvisamente le menti sono in sintonia.

Mi accorgo, spesso, che leggendo il tempo vola veloce. Che poi mi manca il tempo per il resto, perchè lo occupo con un libro in mano. E quando non leggo, scrivo. Di solito scrivo la mattina presto, visto che mi alzo sempre all’alba per aprire ad Argo. E la notte elaboro inconsciamente storie, pensieri, riflessioni. Che scrivo poi la mattina per timore di perderli. E che talvolta, finiscono pure in queste pagine. Terapeutico. Già detto, già scritto.

Era da tanto che non scrivevo su queste pagine. Ma ora è tardi, vado a leggere. Mi aspetta un altro mondo.