I’mma do the things
That I wanna do
I ain’t got a thing
To prove to you
I’ll eat my candy
With the pork and beans
Excuse my manners
If I make a scene
I ain’t gonna wear
The clothes that you like
I’m finally dandy
With the me inside
One look in the mirror
And I’m tickled pink
I don’t give a hoot
About what you think

No I don’t care
I don’t care

A volte le cose accadono. Non credo alle coincidenze, ma riesco a vederle quando si presentano. Sono un controsenso. Lo riconosco. Ma il problema è vostro. Non mio.

In questi giorni, ritornato in baita, sto ritrovando me stesso. Non mi trovo più a mio agio nella civiltà, nella società dei consumi, dell’apparenza e dell’avere. Non voglio niente, non devo dimostrare nulla. Odio discutere e non sopporto scontrarmi con le persone che la pensano in maniera – spesso troppo – diversa da me. Non lo sopporto perchè poi mi trascino un malessere interno, quasi un mal di stomaco, che mi perseguita per qualche giorno. Non mi piace. Non gradisco le conseguenze ed ho così imparato ad evitare le cause. Non discuto. Non litigo. Osservo. Noto. Ignoro e mi allontano.

Tutto questo discorso, perchè?

No, non sono drogato. Non ho bevuto. Non ho fumato. Ma prima o poi recupero la vecchia pipa di mio padre e me la porto in baita.

Tutto queste parole perchè stamattina mi sono svegliato con le idee chiare su cosa ho bisogno e su cosa voglio. Forse l’ho già scritto in passato, ma se non si capisce l’obiettivo, si vaga smarriti. E da smarriti si perde il senso delle cose, la priorità di ciò che si deve fare. Bene. Questa mattina mi alzo e sento che ho bisogno di musica. Di musica forte. Qualcosa di potente e di energico. Mi serve rock. Accendo l’impianto, attacco spotify e lancio una canzone a caso della playlist più adatta. Mi esce “Pork and beans” degli Weezer. La canticchio, mi entra in testa. Perfetta. Non una coincidenza, ma la mia indole mattutina ha chiamato questo brano.

Per la prima volta ho ascoltato il testo con attenzione. E mi sono reso conto che era la degna colonna sonora di questa mattina. Un distillato dei miei pensieri notturni. Mi sono sentito un dandy. Voglio essere un dandy. Lo interpreto come un qualcuno diverso, diverso da come ci si aspetterebbe. Bisogna essere sempre se stessi. Anche a costo di apparire diversi, di lasciare perplessi gli altri. Bisogna cercare di essere se stessi, di stare bene con il proprio io e la propria coscienza. Assecondare la propria indole.

Today,  I’m finally dandy
With the me inside

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