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Non posso vivere con te, né senza di te.

Non ho idea di chi l’abbia scritta.  L’ho letta su un libro nelle scorse settimane e me la sono appuntata. Sul mio blocco prezioso, quello verde che è pieno di frasi, appunti, pensieri, aforismi miei e di altri. La maggior parte partoriti dalla mia piccola testolina in piena notte mentre il resto del corpo dorme. Sono sempre stato così: il corpo ritempra, la mente corre veloce. Sembrerebbe che i detti popolari “dormici su!” oppure “la notte porta consiglio” siano stati pensati per persone come me.

Nell’attesa che Lavinia bussi alla mia porta, ho riflettuto a lungo sull’amore. Ho pensato molto e credo di aver capito alcune cose. O meglio, credo di aver capito poco o nulla, ma ho tuttavia elaborato alcune considerazioni importanti. Sono un fermento di pensieri in questi giorni. Un’appassionata ricerca di verità e certezze. E, come sempre, più approfondisci le cose, più ti rendi conto di quanto siano complesse e di quanto ignoranti siamo. Il mondo d’oggi è quello delle risposte immediate. Quello del so tutto subito. Quello che se l’ha detto google o wikipedia, la questione è risolta. Quanta tristezza! mai un pensiero autonomo, mai una considerazione fuori dalle righe, mai una visione alternativa in grado di sollevare dubbi o riflessioni.

Ma torniamo a noi. Partiamo dal concetto di amore. Ritengo non ci sia una sola definizione di amore. Semplicemente perchè non esiste un solo tipo di amore. Ognuno ama in maniera differente. Sia nei modi, che nei tempi, che nell’oggetto/soggetto destinazione del sentimento. Posso amare un animale, una cosa, una persona, un libro, un concetto, un luogo, una situazione. Quindi? non è amore? ne esiste uno solo? No. Sono tutte forme di amore e sono infinite.

Volendo tuttavia limitare il ragionamento ai soli rapporti tra esseri umani, l’amore prende comunque infinite strade. Ho riflettuto e sono giunto ad una prima considerazione: forse il termine corretto, quello in grado di definire al meglio il mio personale concetto di amore, sia desiderio. Trovo che il desiderio sia un gradino sopra all’amore, pur essendone, magari, una piccola sfaccettatura. Il desiderio è più legato all’eros, una delle varie tipologie di amore indicate dagli antichi greci. Il desiderio lo trovo più legato alla passione. Quella che rende invincibili, fortissimi e capaci di ogni impresa. Quella che ci fa fare le cose che amiamo, anche le più complesse e difficili, senza alcuno sforzo. Amore, desiderio e passione. Che triade.

Il desiderio è molto legato al corpo. Si può amare davvero qualcuno senza desiderare di unirsi anche come corpi? non è forse il momento dell’amore fisico e carnale, il perfetto coronamento dell’amore mentale, quello di pancia, di testa, di stomaco? quanto possono resistere due anime innamorate nell’amore platonico? Certo, esiste, è nobile e bellissimo anche l’amore spirituale, un tipo di sentimento che non si “abbassa” al corpo e rimane nello spirito. Ma, onestamente, quanti possono pensare che un amore senza rapporti fisici, senza il richiamo dei corpi, del toccarsi, dell’annusarsi, dello stringersi sia preferibile ed accettabile? Credo che sia tutto frutto di un malinteso. Perchè da sempre si narra che gli amori più travolgenti siano quelli che hanno un impedimento nel trasformarsi in amore fisico. Parlo di amori a distanza, amori bloccati da fattori esterni alla coppia o, ancora, amori non corrisposti. Quanto si è scritto e quanti fiumi di inchiostro ancora saranno scritti da quanti vivono amori non corrisposti o amori impossibili. Rifletto sul fatto che, magari, non sia proprio questa impossibilità a far crescere il desiderio e l’ossessione per l’amore verso l’altra persona.

Seguendo questo flusso logico, si arriva all’opposto. Quando non c’è impedimento, quando  tutto diventa semplice e scontato, non è allora, forse, che l’amore si assopisce ed il desiderio sparisce? Quanti matrimoni si spengono come il fuoco nel caminetto quando non ci si butta più legna? perchè anche le braci ed i tizzoni più ardenti, alla lunga, se non alimentati con nuova legna si spengono.

Quanti matrimoni di amici e conoscenti ho visto finire oppure, forse peggio, spegnersi nella routine e nella quotidianità. Che peccato.

Non vorrei inoltrarmi nel campo del matrimonio, terreno minato per molti. Credo che il concetto di matrimonio sconti inevitabilmente quanto la cultura ha portato nelle nostre tradizioni, e quindi l’idea che ci associamo. Proverò a spiegarmi. Fino al secolo scorso i matrimoni erano programmati, decisi a tavolino da parte delle famiglie. Matrimoni pianificati. Per le donne si parlava di dote. Per gli uomini di buon partito. Tantissimi matrimoni erano calati dall’alto, per convenienza economica, per ragioni di stato, per ragioni di prosecuzione della razza e del lignaggio. Gran pochi sono quelli che, nel passato, hanno unito coppie che si amavano. Coppie che realmente hanno deciso di sposarsi perchè innamorati.

Ai giorni d’oggi, per fortuna, complice anche l’emancipazione, anche economica, della donna, il matrimonio avviene spesso per amore. Ma, quanti di questi matrimoni hanno davvero unito anime gemelle e affini? Quanti di questi sono riusciti a crescere, a non spegnersi, a ritrovare forza e vigore nel tempo? Quanto deve essere affiatata, unita una coppia per arrivare ad invecchiare assieme?

Non credo che basti il “volerlo”. Nei sentimenti nulla è scontato e nulla può essere pianificato. Pure i sentimenti, vengono da dentro, o ci sono o non ci sono. Ed il miracolo dell’amore avviene quando nella coppia entrambi sentono questo sentimento. L’amore non condiviso è una merda. L’amore non condiviso è dolore, mal di stomaco, pensieri e tristezza. Ma non è programmabile. Nessuno può decidere di amare se non lo prova davvero.

Questo post, nonostante le apparenze, non è un post triste. Non c’è malinconia. Nessuna amara considerazione. Questo post è dedicato a tutti quelli che amano. A tutti quelli che vogliono amare e sentono dentro di dover amare per non esplodere.  E’ per tutti quelli che vivono rapporti fiacchi e moribondi.  Vorrei dire di non disperare, di non perdere il desiderio e la speranza. Se state con qualcuna, provate a ricostruire, inventatevi nuovi stimoli, ricostruire il rapporto. Se non state con nessuna, smettete di cercare. Non serve a nulla. Quando l’amore arriva lo decide solo lui. E quando arriverà, entrerà dalla porta senza preavviso e senza bussare. Voi state aperti. Aprite le porte, aprite l’animo, continuate a dare amore. Create relazioni, vogliate bene alle persone. Ridete, sorridete, aiutate gli altri.

Imparate ad amare voi stessi. Non credete a quelli che vi diranno che amare sè stessi è egoismo. E’ un stronzata. Un’enorme bugia. Solo chi impara ad amarsi, a volersi bene, a coccolarsi, a fare ed a cercare le cose che lo fanno stare bene sarà in grado di aprirsi agli altri. Diventerà un faro per gli altri. Darà amore e attrarrà amore. Ed anche se non arriverà l’amore, quello con la A maiuscola, quello dell’anima gemella, avrà comunque vissuto la sua attesa. Perchè anche l’attesa dell’evento è l’evento stesso (Questa non è mia, ma mi piaceva).

A domani.

Lavinia, sono qui. Ti aspetto.

 

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