Il mese di ottobre è stato un mese strano e particolare. Nel complesso ho visto più ombre che luci. Ho pure disdetto l’abbonamento della rete internet, stufo come sono diventato di ogni apparecchio collegato all’elettricità. Oggi è il primo giorno che sono senza rete. Sto scrivendo offline e conto di utilizzare la rete telefonica del cellulare per collegarmi e mettere online questo post. Probabilmente rimpiangerò la scelta di aver staccato la linea fissa. Pazienza. Proverò a resistere, consapevole che, casomai, ci metterò davvero poco a riattivare la linea. I problemi, forse, se arriveranno, riguarderanno il lavoro. Ma vedremo. La gente deve imparare ad aspettare, ad uscire dalla logica del tutto e subito. Dall’urgenza come unico fattore temporale. Quei pochi clienti che ancora seguo dovranno accettare che sia io a contattarli ed a decidere i tempi. Meno urgenze, più pazienza.

Parlando di urgenza e di capacità di pazientare, solo nel tardo pomeriggio, al tramonto, ho preso il telefono per guardare se Dafne mi aveva risposto. C’erano ben cinque messaggi da leggere. Quel numeretto nel tondino blu vicino al suo nome riportava proprio il numero cinque. Cinque! Li riporto precisi precisi, con l’ora ed il testo. Non vi dico l’emozione.

ore 11:20: allora il cellulare lo usi anche tu?

ore 11:21: ma non eri allergico alla tecnologia?

ore 12.40: mi stai proponendo di venirti a trovare davvero?

ore 14:10: effettivamente devi ancora insegnarmi a trovare la stella polare

ore 14:11: e poi dalla tua baita il tramonto è uno spettacolo imperdibile

Ma io mi domando, ma è possibile che abbia risposto senza davvero rispondere? La invito in baita e tergiversa. Risponde con tre domante. E due considerazioni personali. E poi, sono passate quasi tre ore tra il primo messaggio e l’ultimo. E nemmeno, un saluto, né all’inizio né all fine. Ossignor. Devo prendere in mano la situazione.

Apro la porta ed esco all’aperto, dove il telefono prende bene. Fuori ha ricominciato a piovere, è buio, le nuvole sono basse, nemmeno Argo accenna a voler uscire. Le scrivo:

ore 21:28: Ciao, alla fine non hai risposto all'unica domanda che ti avevo posto.
Fammi sapere se vuoi passare a trovarmi, qui ho una stanza tutta per te se volessi
pure fermarti qualche giorno. Tranquilla sono innocuo. In caso, dimmelo in anticipo
che devo organizzarmi. Immagino dovrai farlo pure tu. Buona serata.
ore 21:32: faccio presente che qui piove e le stelle non si vedono. 
Il meteo mette brutto tempo per i prossimi dieci giorni. Qui fa pure freddo. 
In caso, devi vestirti bene.

ore 21:33: e, comunque, dalla mia baita il tramonto non è un granchè. 
Sicuramente è meglio visto dall'altro versante.

Premo invio e partono. Le spunte azzurre sono immediate. Sono indeciso se rientrare al caldo o attendere una risposta fuori al freddo. Decido di rientrare. Brrr.. che freddo.

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